You will thank me one day. In 6 parole, tutto il lavoro di un artista il cui senso concettuale non si ferma alla mera estetica ma, finalmente, sfida il ragionamento – e la curiosità – di fruitori ed addetti al settore.
Il significato del lavoro di Kid Acne ad Outdoor Festival 2018 è denso, cerebrale. Il grande murales prodotto dall’artista – dal duplice significato Hereditas ed Here We Are – contiene in sé una riflessione intelligente, che pone la questione in questi termini: l’idea che la storia proceda con linearità è ingenua, e fasulla – “si pensi ad avvenimenti imprevisti, come la recente elezione di Donald Trump e la Brexit” – e non siamo che il prodotto del nostro passato vivendo però nell’attimo del presente.
La scuola Gestaltista nel ‘900 aveva già identificato questa componente nell’uomo – il cui prodotto “è diverso dalla somma delle singole parti”- e Kid Acne si spinge più in là e proietta nella figura dell’artista questa caratteristica, personalizzando la sua opera che è in sé e per sé un simbolo non solo dell’evoluzione del patrimonio culturale condiviso – dai primi disegni nelle grotte di Lascaux al graffito – ma anche un’evoluzione personale, importante, di chi modifica il proprio metodo e la propria ricerca in tanti anni di produzione artistica.

“La street art può essere intesa come un grande funerale, nasce per il momento e non ne conoscerai l’attimo successivo”, dice lo street artist. “Allo stesso tempo, d’altro canto, veicola attraverso sé secoli di espressione artistica precedente”.
Ed è di tale bagaglio culturale che viene dunque raccolto il testimone il quale, attraverso l’opera di questo artista ad Outdoor Festival, si celebra e si incarna in un prodotto che tutti noi stiamo contribuendo a costruire e a pieni polmoni grida: HERE WE ARE.